Il 16 luglio del 1974 Pier Paolo Pasolini pubblico' un articolo sul "Corriere della Sera"In quell’articolo, Pasolini, esplicitamente, rivolgendosi ai lettori, scriveva – la citazione è testuale:
“ ci sono dei momenti tragici o peggio ancora seri, in cui bisogna trovare la forza di giocare. Non resta altra soluzione. Dallo stile epistolare, passerei qui dunque, caro lettore, a quello del volantinaggio, allo scopo di suggerirti il modo di non commettere, in questa circostanza, quello che i cattolici chiamano peccato di omissione, o comunque allo scopo di spingerti a fare il gioco, vitale, di chi decide di compiere un gesto responsabile…”.
In quel periodo Pannella, era impegnato nel piu' lungo sciopero della fame mai fatto,settanta giorni, da quell'articolo ne nacque un dibattito nella Societa' che porto' le segreterie dei partiti a svegliarsi dal torpore,quella fu una delle piu' grandi battaglie vinte dai Radicali.
LE CARCERI
Sono una discarica, dice Pannella. “Le carceri italiane”, spiega, “sono diventate la discarica sociale di tutto il Mediterraneo, lì si vive una nuova Shoah e noi stiamo facendo una battaglia per riportarle almeno a quello di qualità del regime fascista”; e poi aggiunge – cito un brano di una sua dichiarazione, “Noi stiamo assistendo ad una struttura di persecuzione sociale perche' in Italia si e' voluto risolvere con la carcerazione due problemi: l'immigrazione clandestina e la droga. La federazione Italiana degli Operatori dei Servizi e dei Dipartimenti delle Dipendenze, ha reso noto durante un convegno a Padova che circa il 30 per cento dei detenuti in Italia sono consumatori di sostanze stupefacenti e di questi circa l’80 per cento è affetto da epatite C, mentre circa il 25 per cento sono Hiv positivi. Fra questi solo pochi sanno di essere malati e fra coloro che sanno di esserlo pochissimi sono in grado di accedere alle cure.
L’altro obiettivo dell’iniziativa di Pannella e dei radicali, è fare luce e verità a proposito delle responsabilità politiche di Bush, Blair, Berlusconi e Gheddafi per quel che riguarda la seconda guerra in Irak; grazie a loro è fallita la proposta di esilio per Saddam che lo stesso Saddam stava per accettare; grazie a loro si è scatenata la guerra che ha provocato migliaia di vittime e devastato l’Irak, a beneficio unico ed esclusivo del complesso militare industriale.
Qui l’appello, esplicito, a Saviano e a Sofri: perché facciano come sanno, credono e possono, quel volantinaggio che anni fa fece Pasolini. Erano buone e giuste cause ieri, sono buone e giuste cause oggi. Se vogliono, Saviano e Sofri, possono; e se possono, credo che debbano.
E che facciano allora, con le nostre benedizioni.
RispondiEliminaLa non violenza,e' l'arma della democrazia,non si puo' prescindere da questa.Gli uomini migliori che il paese puo' esprimere devono diventare soggetti attivi per smuovere le coscienze della gente.Se no ci affidiamo a Benedetto XVI e chiudiamo bottega.
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