attenti al gorilla

Sulla piazza d'una città la gente guardava con ammirazione un gorilla portato là dagli zingari di un baraccone con poco senso del pudore le comari di quel rione contemplavano lo scimmione non dico dove non dico come attenti al gorilla ! d'improvviso la grossa gabbia dove viveva l'animale s'aprì di schianto non so perché forse l'avevano chiusa male la bestia uscendo fuori di là disse: "quest'oggi me la levo" parlava della verginità di cui ancora viveva schiavo attenti al gorilla ! il padrone si mise a urlare " il mio gorilla , fate attenzione" non ha veduto mai una scimmia potrebbe fare confusione tutti i presenti a questo punto fuggirono in ogni direzione anche le donne dimostrando la differenza fra idea e azione attenti al gorilla ! tutta la gente corre di fretta di qui e di là con grande foga si attardano solo una vecchietta e un giovane giudice con la toga visto che gli altri avevan squagliato il quadrumane accelerò e sulla vecchia e sul magistrato con quattro salti si portò attenti al gorilla ! bah , sospirò pensando la vecchia ch'io fossi ancora desiderata sarebbe cosa alquanto strana e più che altro non sperata che mi si prenda per una scimmia pensava il giudice col fiato corto non è possibile, questo è sicuro il seguito prova che aveva torto attenti al gorilla ! se qualcuno di voi dovesse costretto con le spalle al muro , violare un giudice od una vecchia della sua scelta sarei sicuro ma si dà il caso che il gorilla considerato un grandioso fusto da chi l'ha provato però non brilla né per lo spirito né per il gusto attenti al gorilla ! infatti lui, sdegnando la vecchia si dirige sul magistrato lo acchiappa forte per un'orecchia e lo trascina in mezzo ad un prato quello che avvenne fra l'erba alta non posso dirlo per intero ma lo spettacolo fu avvincente e lo "suspence" ci fu davvero attenti al gorilla ! dirò soltanto che sul più bello dello spiacevole e cupo dramma piangeva il giudice come un vitello negli intervalli gridava mamma gridava mamma come quel tale cui il giorno prima come ad un pollo con una sentenza un po' originale aveva fatto tagliare il collo. attenti al gorilla !

giovedì 7 ottobre 2010

Satyagraha o fermezza della verita'o lotta non violenta

 Con il termine Satyagraha  si indica il tipo di lotta nonviolenta praticata da GandhiMartin Luther KingAung San Suu Kyi ed altri nella storia. La parola deriva dai termini in sanscrito satya (verità), la cui radice sat significa Essere/Vero, eagraha (fermezza, forza). Le traduzioni italiane che più si avvicinano al significato di Satyagraha sono "vera forza", "forza dell'amore" o "fermezza nella verità". Il termine porta con sé l'idea di ahimsa, cioè assenza di danneggiamento. In Italia lo stesso concetto è meglio conosciuto con il nome di Nonviolenza.
Il 16 luglio del 1974 Pier Paolo Pasolini pubblico' un articolo sul "Corriere della Sera"In quell’articolo, Pasolini, esplicitamente, rivolgendosi ai lettori, scriveva – la citazione è testuale:


  “ ci sono dei momenti tragici o peggio ancora seri, in cui bisogna trovare la forza di giocare. Non resta altra soluzione. Dallo stile epistolare, passerei qui dunque, caro lettore, a quello del volantinaggio, allo scopo di suggerirti il modo di non commettere, in questa circostanza, quello che i cattolici chiamano peccato di omissione, o comunque allo scopo di spingerti a fare il gioco, vitale, di chi decide di compiere un gesto responsabile…”.


In quel periodo Pannella, era impegnato nel piu' lungo sciopero della fame mai fatto,settanta giorni, da quell'articolo ne nacque un dibattito nella Societa' che porto' le segreterie dei partiti a svegliarsi dal torpore,quella fu una delle piu' grandi battaglie vinte dai Radicali.


                                                           LE CARCERI

 Sono una discarica, dice Pannella. “Le carceri italiane”, spiega, “sono diventate la discarica sociale di tutto il Mediterraneo, lì si vive una nuova Shoah e noi stiamo facendo una battaglia per riportarle almeno a quello di qualità del regime fascista”; e poi aggiunge – cito un brano di una sua dichiarazione, “Noi stiamo assistendo ad una struttura di persecuzione sociale  perche' in Italia si e' voluto risolvere con la carcerazione due problemi: l'immigrazione clandestina e la droga. La federazione Italiana degli Operatori dei Servizi e dei Dipartimenti delle Dipendenze, ha  reso noto durante un convegno a Padova che circa il 30 per cento dei detenuti in Italia sono consumatori di sostanze stupefacenti e di questi circa l’80 per cento è affetto da epatite C, mentre circa il 25 per cento sono Hiv positivi. Fra questi solo pochi sanno di essere malati e fra coloro che sanno di esserlo pochissimi sono in grado di accedere alle cure.



L’altro obiettivo dell’iniziativa di Pannella e dei radicali, è fare luce e verità a proposito delle responsabilità politiche di Bush, Blair, Berlusconi e Gheddafi per quel che riguarda la seconda guerra in Irak; grazie a loro è fallita la proposta di esilio per Saddam che lo stesso Saddam stava per accettare; grazie a loro si è scatenata la guerra che ha provocato migliaia di vittime e devastato l’Irak, a beneficio unico ed esclusivo del complesso militare industriale. 
Qui l’appello, esplicito, a Saviano e a Sofri: perché facciano come sanno, credono e possono, quel volantinaggio che anni fa fece Pasolini. Erano buone e giuste cause ieri, sono buone e giuste cause oggi. Se vogliono, Saviano e Sofri, possono; e se possono, credo che debbano.






2 commenti:

  1. E che facciano allora, con le nostre benedizioni.

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  2. La non violenza,e' l'arma della democrazia,non si puo' prescindere da questa.Gli uomini migliori che il paese puo' esprimere devono diventare soggetti attivi per smuovere le coscienze della gente.Se no ci affidiamo a Benedetto XVI e chiudiamo bottega.

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