attenti al gorilla

Sulla piazza d'una città la gente guardava con ammirazione un gorilla portato là dagli zingari di un baraccone con poco senso del pudore le comari di quel rione contemplavano lo scimmione non dico dove non dico come attenti al gorilla ! d'improvviso la grossa gabbia dove viveva l'animale s'aprì di schianto non so perché forse l'avevano chiusa male la bestia uscendo fuori di là disse: "quest'oggi me la levo" parlava della verginità di cui ancora viveva schiavo attenti al gorilla ! il padrone si mise a urlare " il mio gorilla , fate attenzione" non ha veduto mai una scimmia potrebbe fare confusione tutti i presenti a questo punto fuggirono in ogni direzione anche le donne dimostrando la differenza fra idea e azione attenti al gorilla ! tutta la gente corre di fretta di qui e di là con grande foga si attardano solo una vecchietta e un giovane giudice con la toga visto che gli altri avevan squagliato il quadrumane accelerò e sulla vecchia e sul magistrato con quattro salti si portò attenti al gorilla ! bah , sospirò pensando la vecchia ch'io fossi ancora desiderata sarebbe cosa alquanto strana e più che altro non sperata che mi si prenda per una scimmia pensava il giudice col fiato corto non è possibile, questo è sicuro il seguito prova che aveva torto attenti al gorilla ! se qualcuno di voi dovesse costretto con le spalle al muro , violare un giudice od una vecchia della sua scelta sarei sicuro ma si dà il caso che il gorilla considerato un grandioso fusto da chi l'ha provato però non brilla né per lo spirito né per il gusto attenti al gorilla ! infatti lui, sdegnando la vecchia si dirige sul magistrato lo acchiappa forte per un'orecchia e lo trascina in mezzo ad un prato quello che avvenne fra l'erba alta non posso dirlo per intero ma lo spettacolo fu avvincente e lo "suspence" ci fu davvero attenti al gorilla ! dirò soltanto che sul più bello dello spiacevole e cupo dramma piangeva il giudice come un vitello negli intervalli gridava mamma gridava mamma come quel tale cui il giorno prima come ad un pollo con una sentenza un po' originale aveva fatto tagliare il collo. attenti al gorilla !

martedì 26 ottobre 2010

Cena degli avanzi,un grande rispetto per il cibo.




















Da uno studio della Coldiretti nel nostro Paese vengono sprecate il 30% delle derrate alimentari.Negli Stati Uniti il 50%.Uno spreco enorme se si pensa che 6 miliardi di persone nel mondo soffrono la fame. Lunedi 25 ottobre 2010 per la serata di conclusione  del Salone del gusto gli chef con la guida di Scabin hanno preparato la cena degli avanzi,un segno concreto di come si puo' rispettare il cibo.vivere in modo sostenibile,abbattere gli sprechi e la fame nel mondo.
Un altro studio certifica che il 30% dei bambini  italiani e' in sovrappeso o addirittura obeso al di sotto dei 3 anni di eta',perche' ricevono troppo cibo o perche' ricevono l'80% di nutrimenti sbagliati. Imparare a rispettare il cibo,rispettare il Pianeta e le persone che lo vivono significa non sprecare il cibo e smetterla di acquistare prodotti e quantita' che non ci servono o che non consumiamo.Acquistare solo prodotti stagionali,evitare di acquistare le pesche del Peru',la carne Argentina,le primizie fuori stagione. Evitare di organizzare le nostre dispense ed i nostri frigoriferi come se ci fosse la carestia imminente,smetterla di sostenere,quasi sempre involontariamente prodotti che impongono percorsi lunghissimi e perversi al cibo.
Fare la spesa alimentare in modo consapevole,attenta e responsabile,risparmiando sui costi senza penalizzare la qualita',insomma prodotti a Km zero.Piatti straordinari possono nascere dagli avanzi del pranzo o della cena,una bellissima avventura rispettosa della terra,della fatica di chi la lavora,dar da mangiare e' un gesto d'amore,e tale amore deve essere riversato  anche sulla qualita' e sostenibilita' del prodotto.Quando acquisterete le uova, il latte,le verdure,la frutta o la carne costituite o associatevi ai (GAS) gruppi di acquisto solidali,ce ne sono in tutta Italia e a pochi chilometri da casa vostra,assicuratevi che i produttori rispettino dei protocolli particolari,il prodotto in eccedenza dividetelo con i vostri familiari.La mediazione incide sul prodotto per il 40% talvolta anche di piu',remunerate la produzione con un 20% e il restante 20% consentira' di avere prezzi uguali o inferiori dell'ipermarket .


12 commenti:

  1. Incredibile pensare che tutto quello che noi buttiamo, per gli africani sarebbe oro colato.

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  2. L'opulenza dell'occidente,e le kinder skifezze.

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  3. Come sostengo sempre, non c'è carenza di cibo, ma solo mal distribuzione di esso. E noi occidentali siamo il cancro del mondo.

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  4. Ogni rivoluzione ha un piede nel passato e uno nel futuro,nessuno come noi acquario puo' capire:bello,buono e giusto sono tre aggettivi che potrebbero cambiare il mondo,partendo ad esempio dalla cipolla rossa di Tropea che ha remunerato un prodotto che non aveva un valore commerciale,ha ridato valore alla terra e al lavoro di essa.Quando acquisto uno dei 197 presidi italiani dello slow-food,mi sento orgoglioso di fare parte della comunita'del cibo.L'aquisizione delle terre fertili africane,da parte delle multinazionali non va pero' nella direzione dell'autosufficienza alimentare mondiale.

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  5. Con me sfondi una porta aperta, adoro il cibo ed ho moltissimo rispetto per lui. Cucinare è una delle mie grandi passioni, possiedo molta fantasia e credo una buona tecnica che mi consente di fare magie. Sono la regina dell'avanzo, non quello di più giorni, non potrei sopportarlo e lo evito facendo acuisti equilibrati. Apro il frigorifero e in pochi minuti ne esce un menù di tutto rispetto. Sono molto contenta di questo tuo post, non è mai abbasta parlarne.
    Yin

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  6. Saggissimi consigli che dovrebbero essere fatti propri specialmente da certe persone che incontro al supermercato con i carrelli stracolmi e mi chiedo sempre se stia scoppiando la terza guerra mondiale.
    La seconda mi è bastata ed avanzata.

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  7. @Yin sono contento di sfondare una porta aperta,pero' vorrei chiederti uno sforzo ulteriore,la tua e la mia regione e' gia' pronta per l'acquisto alimentare a Km zero,se puoi, fai acquisti nei GAS che gia' funzionano bene.
    @Aldo la tua generazione e quella da cui dobbiamo imparare di piu',in questo caso i consigli li dai te.

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  8. Mi aggiungo al commento della mia Yin. Fabio Picchi, patron del Cibreo ha scritto un bel librettino sull'arte del cucinare gli avanzi.
    ps: Sarebbe certo più etico, se un comunista come lui, non facesse pagare un toscanissimo piatto della nonna quale è il collo di gallina ripieno, 36 euro.

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  9. Ciao Primo! Proponi un'ottima forma di resistenza e di presidio del buon gusto.

    Dalle mie parti i prodotti tipici per i turisti da spiaggia spesso li importiamo da Olanda, Bulgaria, Romania.

    (Nel frattempo la produzione in loco di tali prodotti, che rappresenta col turismo la principale fonte economica, è sull'orlo del collasso. E i produttori protestano a Roma e occupano una sala del palazzo della Regione.)

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  10. @Yang:quel piatto lo preparava la mi mamma nel 59.Fabio Picchi ne fa un progetto commerciale,non c'e' da stupirsi.Lo chef "nouvelle cuisine"alla richiesta:-mi puo'fare degli spaghetti al pomodoro per il bimbo?-Rispondeva sempre no,-qui si viene per una cucina che io ho ideato e propongo-.Fino a che ha dovuto cedere mettendo in menu "spaghetti al pomodoro" a 50 €.
    @Carlos:se alla base dell'acquisto c'e' solo il prezzo,questa e' la conseguenza.Ma se ci fosse un discorso di riscoperta del territorio e delle attivita' artigiani...sarebbe altra cosa.

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  11. CONCORDO PIENAMENTE col post.
    pare brutto autocitarsi, specie a una prima visita, ma quello che penso su questi temi l'ho scritto in questo post
    http://fuma62.blogspot.com/2009/11/guerra-contro-noi-stessi.html
    bye

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  12. Sta nella natura dell'uomo voler sopraffare su tutto e tutti. Mi sento molto sfiduciata, lo ammetto... tendo al pessimismo più cupo. Questo però non mi permette di dichiararmi "rassegnata", e non mi impedisce di provare vera "rabbia". Non quando si raccolgono collette/catene/fondi "in beneficienza" per il terzo mondo e non si capisce che la soluzione di un problema non sta nel piazzarci su un "tappo momentaneo". Diamo terra, acqua e possibilità di lavoro, lasciamo che questa gente si rialzi con le proprie gambe. Ma... di cosa stiamo parlando? Diamo un'occhiata all'America Latina e rimaniamo sbalordini nel vedere le terre sottratte ai locali per far posto ai pascoli del Mc. Ok basta... mi si ammala il fegato. Ciao

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