Da uno studio della Coldiretti nel nostro Paese vengono sprecate il 30% delle derrate alimentari.Negli Stati Uniti il 50%.Uno spreco enorme se si pensa che 6 miliardi di persone nel mondo soffrono la fame. Lunedi 25 ottobre 2010 per la serata di conclusione del Salone del gusto gli chef con la guida di Scabin hanno preparato la cena degli avanzi,un segno concreto di come si puo' rispettare il cibo.vivere in modo sostenibile,abbattere gli sprechi e la fame nel mondo.
Un altro studio certifica che il 30% dei bambini italiani e' in sovrappeso o addirittura obeso al di sotto dei 3 anni di eta',perche' ricevono troppo cibo o perche' ricevono l'80% di nutrimenti sbagliati. Imparare a rispettare il cibo,rispettare il Pianeta e le persone che lo vivono significa non sprecare il cibo e smetterla di acquistare prodotti e quantita' che non ci servono o che non consumiamo.Acquistare solo prodotti stagionali,evitare di acquistare le pesche del Peru',la carne Argentina,le primizie fuori stagione. Evitare di organizzare le nostre dispense ed i nostri frigoriferi come se ci fosse la carestia imminente,smetterla di sostenere,quasi sempre involontariamente prodotti che impongono percorsi lunghissimi e perversi al cibo.
Fare la spesa alimentare in modo consapevole,attenta e responsabile,risparmiando sui costi senza penalizzare la qualita',insomma prodotti a Km zero.Piatti straordinari possono nascere dagli avanzi del pranzo o della cena,una bellissima avventura rispettosa della terra,della fatica di chi la lavora,dar da mangiare e' un gesto d'amore,e tale amore deve essere riversato anche sulla qualita' e sostenibilita' del prodotto.Quando acquisterete le uova, il latte,le verdure,la frutta o la carne costituite o associatevi ai (GAS) gruppi di acquisto solidali,ce ne sono in tutta Italia e a pochi chilometri da casa vostra,assicuratevi che i produttori rispettino dei protocolli particolari,il prodotto in eccedenza dividetelo con i vostri familiari.La mediazione incide sul prodotto per il 40% talvolta anche di piu',remunerate la produzione con un 20% e il restante 20% consentira' di avere prezzi uguali o inferiori dell'ipermarket .
Incredibile pensare che tutto quello che noi buttiamo, per gli africani sarebbe oro colato.
RispondiEliminaL'opulenza dell'occidente,e le kinder skifezze.
RispondiEliminaCome sostengo sempre, non c'è carenza di cibo, ma solo mal distribuzione di esso. E noi occidentali siamo il cancro del mondo.
RispondiEliminaOgni rivoluzione ha un piede nel passato e uno nel futuro,nessuno come noi acquario puo' capire:bello,buono e giusto sono tre aggettivi che potrebbero cambiare il mondo,partendo ad esempio dalla cipolla rossa di Tropea che ha remunerato un prodotto che non aveva un valore commerciale,ha ridato valore alla terra e al lavoro di essa.Quando acquisto uno dei 197 presidi italiani dello slow-food,mi sento orgoglioso di fare parte della comunita'del cibo.L'aquisizione delle terre fertili africane,da parte delle multinazionali non va pero' nella direzione dell'autosufficienza alimentare mondiale.
RispondiEliminaCon me sfondi una porta aperta, adoro il cibo ed ho moltissimo rispetto per lui. Cucinare è una delle mie grandi passioni, possiedo molta fantasia e credo una buona tecnica che mi consente di fare magie. Sono la regina dell'avanzo, non quello di più giorni, non potrei sopportarlo e lo evito facendo acuisti equilibrati. Apro il frigorifero e in pochi minuti ne esce un menù di tutto rispetto. Sono molto contenta di questo tuo post, non è mai abbasta parlarne.
RispondiEliminaYin
Saggissimi consigli che dovrebbero essere fatti propri specialmente da certe persone che incontro al supermercato con i carrelli stracolmi e mi chiedo sempre se stia scoppiando la terza guerra mondiale.
RispondiEliminaLa seconda mi è bastata ed avanzata.
@Yin sono contento di sfondare una porta aperta,pero' vorrei chiederti uno sforzo ulteriore,la tua e la mia regione e' gia' pronta per l'acquisto alimentare a Km zero,se puoi, fai acquisti nei GAS che gia' funzionano bene.
RispondiElimina@Aldo la tua generazione e quella da cui dobbiamo imparare di piu',in questo caso i consigli li dai te.
Mi aggiungo al commento della mia Yin. Fabio Picchi, patron del Cibreo ha scritto un bel librettino sull'arte del cucinare gli avanzi.
RispondiEliminaps: Sarebbe certo più etico, se un comunista come lui, non facesse pagare un toscanissimo piatto della nonna quale è il collo di gallina ripieno, 36 euro.
Ciao Primo! Proponi un'ottima forma di resistenza e di presidio del buon gusto.
RispondiEliminaDalle mie parti i prodotti tipici per i turisti da spiaggia spesso li importiamo da Olanda, Bulgaria, Romania.
(Nel frattempo la produzione in loco di tali prodotti, che rappresenta col turismo la principale fonte economica, è sull'orlo del collasso. E i produttori protestano a Roma e occupano una sala del palazzo della Regione.)
@Yang:quel piatto lo preparava la mi mamma nel 59.Fabio Picchi ne fa un progetto commerciale,non c'e' da stupirsi.Lo chef "nouvelle cuisine"alla richiesta:-mi puo'fare degli spaghetti al pomodoro per il bimbo?-Rispondeva sempre no,-qui si viene per una cucina che io ho ideato e propongo-.Fino a che ha dovuto cedere mettendo in menu "spaghetti al pomodoro" a 50 €.
RispondiElimina@Carlos:se alla base dell'acquisto c'e' solo il prezzo,questa e' la conseguenza.Ma se ci fosse un discorso di riscoperta del territorio e delle attivita' artigiani...sarebbe altra cosa.
CONCORDO PIENAMENTE col post.
RispondiEliminapare brutto autocitarsi, specie a una prima visita, ma quello che penso su questi temi l'ho scritto in questo post
http://fuma62.blogspot.com/2009/11/guerra-contro-noi-stessi.html
bye
Sta nella natura dell'uomo voler sopraffare su tutto e tutti. Mi sento molto sfiduciata, lo ammetto... tendo al pessimismo più cupo. Questo però non mi permette di dichiararmi "rassegnata", e non mi impedisce di provare vera "rabbia". Non quando si raccolgono collette/catene/fondi "in beneficienza" per il terzo mondo e non si capisce che la soluzione di un problema non sta nel piazzarci su un "tappo momentaneo". Diamo terra, acqua e possibilità di lavoro, lasciamo che questa gente si rialzi con le proprie gambe. Ma... di cosa stiamo parlando? Diamo un'occhiata all'America Latina e rimaniamo sbalordini nel vedere le terre sottratte ai locali per far posto ai pascoli del Mc. Ok basta... mi si ammala il fegato. Ciao
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