attenti al gorilla

Sulla piazza d'una città la gente guardava con ammirazione un gorilla portato là dagli zingari di un baraccone con poco senso del pudore le comari di quel rione contemplavano lo scimmione non dico dove non dico come attenti al gorilla ! d'improvviso la grossa gabbia dove viveva l'animale s'aprì di schianto non so perché forse l'avevano chiusa male la bestia uscendo fuori di là disse: "quest'oggi me la levo" parlava della verginità di cui ancora viveva schiavo attenti al gorilla ! il padrone si mise a urlare " il mio gorilla , fate attenzione" non ha veduto mai una scimmia potrebbe fare confusione tutti i presenti a questo punto fuggirono in ogni direzione anche le donne dimostrando la differenza fra idea e azione attenti al gorilla ! tutta la gente corre di fretta di qui e di là con grande foga si attardano solo una vecchietta e un giovane giudice con la toga visto che gli altri avevan squagliato il quadrumane accelerò e sulla vecchia e sul magistrato con quattro salti si portò attenti al gorilla ! bah , sospirò pensando la vecchia ch'io fossi ancora desiderata sarebbe cosa alquanto strana e più che altro non sperata che mi si prenda per una scimmia pensava il giudice col fiato corto non è possibile, questo è sicuro il seguito prova che aveva torto attenti al gorilla ! se qualcuno di voi dovesse costretto con le spalle al muro , violare un giudice od una vecchia della sua scelta sarei sicuro ma si dà il caso che il gorilla considerato un grandioso fusto da chi l'ha provato però non brilla né per lo spirito né per il gusto attenti al gorilla ! infatti lui, sdegnando la vecchia si dirige sul magistrato lo acchiappa forte per un'orecchia e lo trascina in mezzo ad un prato quello che avvenne fra l'erba alta non posso dirlo per intero ma lo spettacolo fu avvincente e lo "suspence" ci fu davvero attenti al gorilla ! dirò soltanto che sul più bello dello spiacevole e cupo dramma piangeva il giudice come un vitello negli intervalli gridava mamma gridava mamma come quel tale cui il giorno prima come ad un pollo con una sentenza un po' originale aveva fatto tagliare il collo. attenti al gorilla !

giovedì 26 agosto 2010

Socialismo libertario,autogestione e cooperazione I° parte


Il movimento cooperativo ha fatto innegabilmente parecchia strada, ma ha perso, nel contempo,la spinta propulsiva degli inizi della sua storia. È diventato un elemento determinante nell'economia tardo-capitalista, ma ha smarrito nelle pieghe della sua espansione le speranze di progresso sociale, di emancipazione, di libertà, che un tempo aveva saputo realizzare.
Un grande movimento, dalle origini così nobili, non vive solo nella propria potenza economica. Ha bisogno anche di una giustificazione ideale, di una "filosofia" con cui presentarsi in pubblico per chiedere apprezzamento e consenso.

I soci, si afferma, si trovano ad essere accomunati da un medesimo interesse, e possono quindi partecipare paritariamente all'organizzazione della produzione: il mutualismo garantisce la diffusione tra i soci dell'attività imprenditoriale, il che permette nei fatti, anche se non programmaticamente, la loro autogestione. Perché una tale impostazione sia valida, è per lo meno necessario, oltre ad una verifica della dichiarata "uguaglianza" tra i soci, che i soci stessi siano le uniche figure presenti all'interno delle cooperative.

In effetti, i moderni teorici della cooperazione tendono spesso a "scontornare" la figura del socio dal contesto generale in cui è inserita, in modo da farla apparire come preminente: le cooperative sono fatte di soci, quindi l'organizzazione della produzione non può essere che funzione, espressione, del loro associarsi, quali che siano le modalità tecniche con cui viene esercitata. Anche quando si ammette che tale situazione ideale non è sempre pienamente realizzata, e si riconosce la necessità di migliorare la qualità della partecipazione sociale alla vita dell'impresa, la struttura cooperativistica è comunque considerata adatta all'accoglimento di queste istanze autogestionarie: una struttura certamente imperfetta, ma perfettibile, che può essere utilizzata nel suo insieme, per la costruzione di quell'autogestione "concreta".
Tutto ciò è ben lungi dall'essere vero. Al contrario, è nostra opinione che la struttura attuale della cooperazione sia esattamente antitetica all'autogestione.

6 commenti:

  1. Che linguaggio forbito.

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  2. ahahahah bellissimo lo scambio di commenti Beppe. :D

    Oi, sto blog lo stai trasformando piano piano... Ora anche il meteo e l'orologione super crono! :D

    Alla faccia del capitalismo!

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  3. L'agenda antivirus non l'hai vista?Clikkagli sopra e ti si aprono orizzonti paralleli.

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